Stagione 2009-2010: “…come avviene in una sinfonia…” - Scuole e città d’Europa
Il precetto è infatti una lampada,
l'insegnamento una luce,
le correzioni e la disciplina sono la via della vita,
Proverbi 6:23
“C’è in tutta l’arte –e certamente in tutta l’arte occidentale-
un elemento che per brevità potremmo chiamare
l’elemento della «culla di spago»”
E.H.Gombrich Freud e la psicologia dell’arte
La città non ha bisogno della luce del sole, ne' della luce della luna,
perché la gloria di Dio la illumina"
Ap 21, 23
La città come il luogo dell'illuminazione e della tenebra, della salvezza e della perdizione: una città benedetta e maledetta, dove la luce della gloria di Dio viene offuscata dallo stordimento, dall'effimera corsa dei giorni, dalla superficiale e chiusa fatica di vivere. Eppure è la città quel luogo, quello spazio esteriore e interiore dove le voci dell'umanità si intrecciano come in una sinfonia (Card. Tettamanzi): sinfonia frammentata e spesso difficile da percepire, ma sempre mossa dalla ricerca di una dimensione profonda che dia senso al vivere, all'incontrarsi. Una sinfonia sacra: anche dove la luce di Dio non illumina alcun cammino. Anche dove non transitano arcangeli né sovrani.
Cercare questa sinfonia della città significa porsi in ascolto e lasciarsi istruire: lasciarsi guidare da quei Maestri che hanno saputo decodificare in una le diverse voci che innervano le anime della città, che continuamente la modificano, la cambiano, la proiettano all'esterno o la raccolgono in pochi istanti di intima attesa.
Come i sette sigilli spezzati dagli angeli dell'apocalisse, così un percorso di ascolto e illuminazione deve avvenire in maniera progressiva e plurale.
Per questo, nel silenzioso centro di una rumorosa città, la Basilica di San Calimero offre sette momenti di ascolto di diverse voci, di diverse città: scuole d’ingegno e armonia da Napoli a Madrid, attraverso la grande musica di Scarlatti, Mozart, Corelli, Bach e la lezione polifonica di Morales, Guerrero e De Victoria. Tracce mondane di anime elette o segni liturgici scolpiti nel canto: perfezioni melodiche votate alla sacralità di un'Armonia, divina nell’ispirazione, umana nella fattura, con cui ricostruire un percorso di evoluzione e continuità, capace di elevarsi nel corso dei secoli al di sopra della mondanità.
Nella difficile ricostruzione dell’evoluzione della musica occidentale dall’Ars antiqua di Leoninus e Perotinus fino ai giorni nostri non possiamo trascurare il significato della “scuola”, come luogo in cui l’insegnamento e il precetto diventano la scintilla vitale di nuove creazioni e nuovi percorsi: ad ogni passaggio di mano o di generazione, come nel gioco della “culla di spago”, elementi sempre nuovi vengono aggiunti allo schema dato, generando al contempo una sensazione di grande unitarietà e di molteplici sfaccettature di luce.
La sinfonia, il suono condiviso e concertato, rappresenta con le sue mille sfaccettature e le sue varianti –la sinfonia concertante, il concerto grosso, il concerto solistico, la suite- il filo rosso di questo percorso.
A partire dal Rinascimento infatti nasce per la prima volta la consapevolezza che gli strumenti, possono condividere e talora sostituire le voci nel difficile compito di disegnare le complesse trame delle composizioni polifoniche: la nascita dei primi consort di flauti e viole, la pubblicazione dei primi spartiti di revisioni strumentali di bicinia e contrappunti (Antonio Gardane, Canzoni francese a due voci buone da cantare et sonare , Venezia, 1539), aprono la strada verso un genere nuovo e del tutto strumentale.
A partire dalla polifonia sacra a Venezia come a Bologna, nasce il genere della sinfonia, inizialmente genere comune alla musica sacra – Concerti Ecclesiastici, a una, due, tre, quattro voci con doi a cinque, et uno a otto. Messa, e doi Magnificat, et Falsi Bordoni à 4 Et sei sonate, per strumenti à due, tre e quattro, Milano 1610 – e a quella profana delle prima opere di Monteverdi e Cavalli.
A partire da queste brevi composizioni le peculiarità del linguaggio strumentale diedero significati -e diversi nomi- ai diversi generi che si andavano sommando di generazione in generazione.
Nella mappa di questo percorso abbiamo individuato alcuni cammini che ci sono parsi più evidenti di altri.
Bologna con la sua cattedrale di S.Petronio concepita nel 1390 per surclassare l’allora basilica di S.Pietro a Roma, fu luogo di nascita e formazione di musicisti come Corelli e Torelli.
Giovanni Battista Vitali, allievo di Maurizio Cazzati e Giuseppe Torelli allievo, come Padre Martini, di Lorenzo Perti lavorarono invece sullo sviluppo del concerto per strumento solista e orchestra e all’impiego delle trombe, elemento questo che ritroviamo anche nella musica di Giovanni Battista Martini.
Quest’ultimo, teorico e filosofo oltre che musicista, seppe esercitare una grande influenza stilistica su tutta la generazione di compositori della seconda metà del ‘700, difendendo attraverso lettere, saggi e lezioni ad allievi del calibro di W.A.Mozart la tradizione del contrappunto.
Corelli ,invece allievo di Bassani, trasferitosi presto a Roma a rivaleggiare con l’autoctono Stradella, dobbiamo la canonizzazione delle forme della sonata a solo, della trio sonata, della sinfonia di concerto grosso, forme che ebbero successo fino alla fine del ‘700.
In quegli anni a Roma si formarono e operarono molti dei musicisti che diffusero lo stile italiano in tutta Europa. Tra di essi Alessandro Scarlatti e Francesco Geminiani. Il palermitano Scarlatti con le sue Sinfonie di Concerto Grosso e le sue Sinfonie avanti l’opera diede un forte impulso al genere e alla nascita della scuola napoletana, il sistema di conservatori che formò talenti per oltre cento anni, tra cui Mancini, Piccinni, Cimarosa, Domenico Sarro e Pergolesi.
Francesco Geminiani, come Haendel anch’esso passato dai salotti romani, fu allievo di Scarlatti ma conquisto fama e successo in Inghilterra, dove pubblicò in omaggio a Corelli una revisione delle sonate in forma di concerto grosso.
L’opera di trascrizione e talora riscrittura di composizioni cameristiche in versione orchestrale o di riduzione di opere orchestrali in versione cameristici –come ad esempio le Sinfonie di Mozart riviste dal Cimador e pubblicate a Londra o i Concerti di Chopin “da eseguirsi con orchestra o quintetto d’archi”-mostrano non solo la grande fluidità con cui i diversi generi si influenzavano reciprocamente, ma anche la grande tradizione culturale e scolastica, desiderosa in ogni parte d’Europa di rendere fruibile al pubblico opere importanti secondo i canoni stilistici dell’epoca di esecuzione.
Se per i capolavori della pittura circolavano stampe e copie, per l’arte di comporre i suoni la possibilità di eseguire un brano nella sua interezza espressiva con un diverso medium rappresentò il mezzo preferito di divulgazione delle idee musicali fino alla completa affermazione del pianoforte e successivamente del fonografo.
Tra le revisioni di mano celebre - il Messiah di Haendel per mano di Mozart e le Passioni di Bach per mano di Mendelssohn- soprende il lavoro attento e rispettoso che Bach fece sullo Stabat Mater di Pergolesi, divenuto la cantata BWV 1083 del suo catalogo.
Giovanni Battista Pergolesi fu infatti un vero caso nell’Europa musicale del ‘700: divenuto famoso nell’ambito della opera con “l’invenzione” dell’opera buffa, nel campo della musica sacra il suo Salve Regina e soprattutto lo Stabat Mater acquistarono una tale notorietà che J.S. Bach, già maturo e affermato, non esitò a proporre questa novità d’oltralpe al suo pubblico di Lipsia adattandolo al testo tedesco del salmo 51.
Era decisamente un periodo di grande circolazione di idee, ma anche di musicisti: gli allievi di Somis, a sua volta allievo di Corelli a Roma tra il 1703 e il 1706, furono Giardini e Pugnani, a sua volta insegnante di Bruni e Viotti: trasferitisi tutti a Parigi furono compositori e musicisti stimati, influenzando con la loto tecnica e il loro gusto la generazione di compositori francesi come Rode, Baillot, Beriot e Kreutzer.
Nella Parigi dell’ancien regime,infatti, la fama e la novità dei concert spirituel (1725-1790)non mancarono di attirare non solo i compositori italiani, ma anche quelli tedeschi e austriaci: tra i primi C.Stamitz e l’orchestra di Mannheim, una compagine di virtuosi e compositori che seppe divenire punto di riferimento per il nuovo genere della sinfonia classica.
Con questa orchestra, formata da virtuosi eccellenti nelle sezioni degli archi ma anche dei fiati collaborarono tutti i compositori del tempo, tra cui Mozart e Haydn,
Tra le fila dell’orchestra troviamo anche Ignazio Fiorillo- musicista napoletano il cui figlio Federigo divenne didatta e virtuoso famoso in Germania e Italia- ma anche Holtzbauer e Moon, tutti musicisti importanti per la nascita e l’affermazione del cosiddetto classicismo viennese.
L’opera di G.M.Moon –il suo concerto per violoncello in particolare, così come le forme barocche del contrappunto e della suite – furono poi riprese da Schönberg, didatta famoso che ebbe negli anni viennesi e poi americani tra i suoi allievi i massimi compositori della prima metà del ‘900 (A.Webern, E.Krenek, A.Berg).
A margine di questa stagione, realizzata con l’appoggio della Comunità Pastorale Santi Apostoli e insieme all’Ensemble Vocale Harmonia Cordis, tre appuntamenti importanti, realizzati in collaborazione con il Centro Culturale Antonianum, l’Accademia Internazionale della Musica e il Comune di Cernusco sul Naviglio, dedicati all’imminente bicentenario della nascita di Chopin, ai 350 anni della nascita di Scarlatti e al tricentenario di G.B.Pergolesi e al centenario di composizione dell’opera di G.Holst Savitri, progetto selezionato come vincitore del bando Previsioni della Fondazione Cariplo.
10 Ottobre 2009 - Centro Culturale Antonianum, Milano
Chopin: il concerto op.21 nella versione per pianoforte e archi (B&H – Lipsia, 1836)
Solista: Enrico Pompili
ENSEMBLE HORNPIPE
Direttore: Giovanni Enrico Lo Curto
28 novembre 2009 - Basilica di S.Calimero - La Scuola napoletana: sinfonie e sinfonie concertanti
ENSEMBLE HORNPIPE
Direttore: Giovanni Marziliano
Mercoledì 9 dicembre 2009 - Basilica di S.Calimero - Morales e Guerrero.
Dipinti vocali e sacri nella Spagna del ‘500: Siviglia
Ensemble vocale HARMONIA CORDIS
diretto da Giuditta Comerci
Sabato 30 gennaio 2010 - Basilica di S.Calimero - La prima Scuola di Vienna tra sinfonia e camerismo
W.A.Mozart, G.B.Cimador, A.Webern, F.Schubert
ENSEMBLE HORNPIPE
Viola e concertazione: Mauro Righini
15 Marzo 2010 – Teatro Dal Verme
In collaborazione con l’Accademia Internazionale della Musica e La Fondazione Pomeriggi Musicali
G.Holst SAVITRI
ENSEMBLE HORNPIPE
CORO POLIFONICO DELL’ACQUA POTABILE
Domenica 21 marzo 2010 – Basilica di S.Calimero
Giovedì 25 Marzo 2009 – In collaborazione con il Comune di Cernusco sul Naviglio
La Scuola napoletana nella musica sacra
Scarlatti - J.S. Bach/G.B.Pergolesi
ENSEMBLE HORNPIPE
Soprano: Barbara Vignudelli
Contralto: Marzia Castellini
Sabato 24 aprile 2010 - Basilica di S.Calimero - La Scuola bolognese: Concerti grossi e Sinfonie
G.B. Vitali, G. Torelli, F. Geminiani, A. Corelli, G.B. Martini
ENSEMBLE HORNPIPE
Direttore: Giovanni Marziliano
Sabato 8 maggio 2010 - Basilica di S.Calimero - Nel tono e nel colore
L’evoluzione della polifonia sacra nel Rinascimento spagnolo
Morales, Guerrero, De Victoria
Ensemble vocale HARMONIA CORDIS
diretto da Giuditta Comerci
Sabato 22 maggio 2010 - Basilica di S.Calimero - Tra prima e seconda Scuola di Vienna
F.J.Haydn, G.M.Moon, A.Webern, A.Schönberg, E.Krenek
ENSEMBLE HORNPIPE
Direttore: Giovanni Marziliano
Sabato 16 ottobre 2010 - Basilica di S. Calimero - La Scuola di Mannheim
F.X.Richter, A. Stamitz, I.J. Holtzbauer, K.Stamitz
ENSEMBLE HONRPIPE
Direttore: Giovanni Marziliano
Sabato 27 novembre 2010 - Basilica di S.Calimero - La Scuola violinistica del Nord Italia: l'eredità di Corelli
P.A. Locatelli, F. Geminiani, G.B. Somis, G.B. Viotti
ENSEMBLE HORNPIPE
Sabato 18 dicembre 2010 - Basilica di S.Calimero
Dalla Scuola spagnola ai maestri tedeschi della polifonia rinascimentale
ENSEMBLE VOCALE HARMONIA CORDIS diretto da Giuditta Comerci
ENSEMBLE HORNPIPE